La privacy del marketing sta cambiando

La tecnologia pubblicitaria sta affrontando cambiamenti radicali quest’anno. 

I cambiamenti che si sono verificati negli ultimi uno/due anni sono molto più significativi rispetto a quelli totali dell’ultimo ventennio.

Consideriamo solo alcuni sviluppi recenti. 

Il California Consumer Privacy Act (potenziato dal suo successore, il CPRA) impone la rinuncia alla vendita di dati personali, inclusi molti usi di targeting degli annunci. Il procuratore generale dello stato fa leva sulla legislatura per creare un mandato per un ambiente tecnico globale sulla privacy. 

Il nuovo iOS di Apple richiede un opt-in per l’utilizzo del suo identificatore mobile per il monitoraggio e richiede un opt-in per molti usi di dati di terze parti per indirizzare o misurare gli annunci. 

Google annuncia che Chrome non supporterà più i cookie di tracciamento di terze parti e svilupperà invece un sistema basato su browser che cerca di impedire la fuga di dati a terze parti. Google stessa non utilizzerà più cookie di terze parti nelle sue proprietà. 

Le autorità per la protezione dei dati in Europa chiariscono che l’impostazione dei cookie richiede il consenso e che il consenso deve essere presentato in un modo che renda la scelta di rifiutare facile e ovvia. 

L’Information Commissioner del Regno Unito mette in dubbio la capacità dell’attuale struttura dell’ecosistema di dati ad tech di terze parti di rispettare la legge sulla protezione dei dati. E altro ancora. 

Larry Lessig ha scritto, come è noto, di “Code as Law”, il che è certamente il caso delle regole stabilite dalle piattaforme. Ma i legislatori, che una volta erano riluttanti a regolamentare il codice, ora lo vedono come il modo necessario per garantire che la tecnologia rifletta gli obiettivi della società, invece di essere plasmata dalle decisioni degli ingegneri o dei leader aziendali. 

Gran parte di questo non è una sorpresa per gli osservatori attenti. Tutti i principali browser diversi da Chrome bloccano già oggi i cookie di tracciamento. Il 40% delle persone ha già disattivato l’identificatore di tracciamento su iOS. 

I garanti europei hanno messo in guardia per decenni circa le loro preoccupazioni sulla tecnologia pubblicitaria. In effetti, vi era anche chi aveva il compito di fare il giro delle autorità per la protezione dei dati, informandole sulle prime versioni delle reti pubblicitarie e degli annunci personalizzati. Il modello di business e la condivisione dei dati erano allora molto più limitati, ma anche così la loro regolamentazione era vista in modo marginale, come cosa di poco conto.

I cambiamenti stanno continuando, con nuove leggi nazionali che richiedono particolare attenzione alla tecnologia pubblicitaria e il regolamento ePrivacy dell’UE che promuove prescrizioni dettagliate per i tipi di tracciamento consentiti. 

Anche se sei solamente un fruitore nel settore della tecnologia pubblicitaria, devi comprendere le basi per capire in che modo i cambiamenti influenzano la tua organizzazione. La conformità legale al GDPR e le due diligence sono impossibili se non si conoscono le evoluzioni dei cookie, delle normative privacy, delle pratiche sui dati di tecnologia pubblicitaria e dell’ecosistema di dati attorno a queste tecnologie.

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